Recensione - “Lezioni di Vita” (The Holdovers)

★★★★★★★☆☆☆ (7/10)

Alexander Payne, il maestro della narrazione due volte vincitore di un Oscar, ha presentato all'Academy Museum of Motion Pictures di Los Angeles una proiezione speciale del suo ultimo film, “Lezioni di Vita” (The Holdovers). Milan Weekly ha avuto la fortuna di assistere a questa attesissima delizia cinematografica. Payne, con il suo caratteristico stile carismatico, ha condiviso con il pubblico i dettagli della creazione del film, conquistando immediatamente i loro cuori.

Famoso per le sue gemme cinematografiche come "Sideways", "Nebraska", e "The Descendants", “Lezioni di Vita” (The Holdovers) vede ancora una volta Payne immergersi profondamente nella complessità dei legami umani. La narrazione si svolge attorno ad Angus, uno studente intelligente ma ribelle bloccato a scuola durante il periodo natalizio, a Paul Hunham, un insegnante impopolare incaricato di sorvegliarlo, e a Mary Lamb, la responsabile della mensa che ha scelto di trascorrere le vacanze a scuola. Attraverso questi tre personaggi, il film approfondisce le emozioni e le relazioni umane fondamentali. La sceneggiatura intreccia i temi della classe e della razza, rilevanti oggi come negli anni '70, trasmettendo contemporaneamente le calde e piacevoli vibrazioni di una classica commedia natalizia.

Copyright owner: Focus Features Source: IMP Awards

"The Holdovers" riesce a toccare il cuore degli spettatori, creando un legame indissolubile tra il pubblico e i personaggi. Tuttavia, vale la pena notare che la sceneggiatura, non essendo una creazione di Alexander Payne, a volte si allontana dalla consueta semplicità e realismo del regista. Alcuni sviluppi della trama e dialoghi, apparentemente fatti su misura per far progredire la narrazione, a volte disturbano l'illusione della realtà. È una piccola macchia su un film altrimenti fantastico, ma si nota.

Da'Vine Joy Randolph e, soprattutto, Paul Giamatti offrono interpretazioni che fanno quasi dimenticare le carenze della sceneggiatura. L'interpretazione di Giamatti è eccezionale; non potrebbe esserci attore migliore per questo ruolo. Aspettatevi che il suo nome domini le conversazioni della stagione dei premi. Anche Randolph brilla, fornendo la maggior parte dei momenti comici del film con il suo impeccabile tempismo e la sua interpretazione. La sua performance, proprio come quella di Whoopi Goldberg in "Ghost", potrebbe farle guadagnare una nomination all'Oscar, un risultato ampiamente meritato. Mary Lamb, portata in vita da un'attrice straordinaria, diventa una gioia assoluta da guardare. La sua interpretazione, semplice e profonda al tempo stesso, suscita costantemente risate da parte del pubblico, dimostrando che stiamo assistendo a un'opera d'arte sotto forma di recitazione.

L'incantevole fascino visivo del film deve molto al talento del direttore della fotografia Eigil Bryld e dello scenografo Ryan Warren Smith. Insieme, danno vita al New England degli anni Settanta, catturando l'essenza dell'epoca con squisita precisione. La fotografia dei paesaggi invernali aggiunge profondità e consistenza alla storia, evidenziando l'importanza di ogni fotogramma nel trasmettere le emozioni del film. Inoltre, è essenziale menzionare l'incantevole colonna sonora del film, composta da Mark Orton, che aggiunge un significativo strato di emozioni e profondità. La magistrale colonna sonora di Orton esalta la narrazione, intrecciandosi con la storia e immergendo ulteriormente il pubblico nel mondo struggente di “Lezioni di Vita” (The Holdovers).

In "The Holdovers", Alexander Payne fonde magistralmente il calore dei classici film natalizi con una profonda esplorazione dei rapporti umani. In uscita negli Stati Uniti il 10 novembre e in Italia il 30 novembre, questo film promette di essere una delizia per i cinefili. Anche se non è un capolavoro impeccabile, è un'aggiunta deliziosa e commovente all'impressionante corpus di opere di Payne, con interpretazioni che brillano davvero e momenti che lo rendono un'esperienza indimenticabile.

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